COMA (2012) | Una miniserie di cui nessuno parla


Buon pomeriggio Criticatori,
non ho mai scritto un post riguardo alla discreta miniserie della A&E Network, COMA (2012).
La miniserie in questione è formata da due episodi ed è basata sull'omonimo romanzo di Robin Cook del 1977.

Sul web non ho trovato grande materiale sulla serie, anzi credo che in pochi conoscano questo prodotto, visto lo scarso successo ho provato a guardare le due puntate e farmi un'idea.
Coma è un telefilm che unisce vari generi, si passa da un semplice medical drama, ad un thriller medico per poi passare alla fantascienza.
La protagonista è Susan Wheeler, una studentessa di medicina che durante il suo tirocinio si accorge di alcuni strani eventi che si verificano all'interno del Peach Tree Memorial Hospital di Boston.
Diversi pazienti, dopo operazioni di routine, cadono in uno stato di coma profondo. 
Nessuno riesce a spiegare questi avvenimenti e Susan è decisa ad indagare sulla questione.
Durante le sue ricerche scopre che i due casi di coma dell'ultimo periodo non sono i soli, un numero elevato di pazienti sono entrati in stato vegetativo e tutti sono stati operati nella sala operatoria 8. 
Susan capisce che dietro a questo evento si nasconde qualcosa di più grande, scopre infatti che tali pazienti vengono spediti all'Istituto Jefferson, una sede misteriosa specializzata nel trattamento di pazienti cronici in coma irreveribile.
Durante una visita guidata dell'istituto, Susan ha modo di entrare in alcune sale protette e scopre l'orrore che si nasconde dietro.

Se da fuori l'istituto può apparire perfetto ed accogliente, la realtà è ben diversa. 
I pazienti sono appesi a delle travi e sono rivestiti da una sostanza che permette la loro conservazione.

Dopo aver scoperto questa atrocità, ma non essendo pienamente a conoscenza del fine di questi trattamenti, Susan continua ad indagare e si crea dei nemici che cercano di eliminarla.


Il telefilm è interessante, due puntate sono il giusto numero per gestire la trama, in questo modo si sono evitati punti morti o scene inutili.
Si tratta di un buon mix di suspence e mistero, l'obbiettivo finale è quello di scoprire cosa si nasconde dietro questa organizzazione e questo tiene vivo l'interesse.
Non si tratta di certo di un capolavoro, ma è una serie che può rivelarsi interessante e piacevole.

Ogni episodio dura 1 ora e mezza circa, per un totale di quasi 3 ore.
Se cerchiamo di evitare di soffermarci su una protagonista caparbia, che pur di non farsi i cazzi suoi si mette nei casini, la miniserie non ha veri e propri difetti.

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