COMA (2012) | Frasi / Quotes / Scenes

 IL JEFFERSON INSTITUTE DOVREBBE AIUTARE

«Il Jefferson Institute è una delle
sole due strutture dell'intera nazione specializzata nella cura di pazienti
in avanzato stato vegetativo.»


E' QUELLO CHE VOGLIONO FARVI CREDERE

«L'istituto ospita questi pazienti a prezzi inferiori rispetto a quelli
degli ospedali convenzionali.»


BUGIE 

VOLEVAMO SCOPRIRE LA VERITA'
«Al Jefferson non ci hanno fatti entrare
Quindi ci siamo intrufolati dentro. Stanza dopo stanza...Vuote.
 Chi ha mai visto un ospedale senza pazienti?»
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«Perchè ci sono tutte queste persone in coma?»
«Non lo so.»
«Insomma, mi sembrano tante, no? Solo i casi di coma vanno al Jefferson, giusto?»
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Prof. Hillside: «E' eticamente corretto spendere una minore quantità di denaro per coloro che hanno una minore probabilità di beneficiare di un intervento o è meglio sacrificare quel paziente, e il suo benessere, per il vantaggio della comunità? Signor Fairweather.»
Geoffrey: «Se non possiamo curare, non stiamo solo aspettando che avvenga l'inevitabile?»
Hanna: «Già, e chi decide? Il medico, il paziente o l'assicuratore?»
Paul: «Beh, ovviamente noi siamo gli unici in grado di valutare le possibilità di successo rispetto al costo finale.
Prof. Hillside: «Eccellente domanda per la lezione della prossima settimana. Susan. Sono felice che tu sia venuta. Tuo nonno sarebbe fiero. Avevi una domanda.»
Susan: «Non è nostro dovere fare ciò che è meglio per i nostri pazienti?»
Prof. Hillside: «Sì. Ma l'ironia sta nel fatto che abbiamo fatto il nostro dovere fin troppo bene e viviamo in una società che invecchia. E' giusto impiegare risorse per coloro che soccomberanno, a causa di questa o quella malattia, oppure è più sensato scoprire nuove cure per i vostri figli, così che essi abbiano delle vite migliori?»
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Mrs. Emerson: «Posso aiutarla?»
Susan: «Salve. Sono una studentessa del Memorial. Mi chiedevo se potessi visitare la struttura.»
Mrs. Emerson: «Mi dispiace di averla fatta aspettare. Consentiamo visite solo se sono organizzate da ospedali o facoltà di medicina.»
Susan: «Non lo sapevo. Dato che sono qui, vorrei vedere una vostra paziente.»
Mrs. Emerson: «Una parente?»
Susan: «No, un'amica. Nancy Greenly?»
Mrs. Emerson: «Oh, Dio..No. Mi spiace. Le serve il permesso del tutore legale della paziente.»
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Prof. Hillside: «Che succede?»
Susan: «Beh, ho avuto una discussione piuttosto spiacevole col dottor Nelson. Sta indagando con l'Università sulla mia condotta. Credo voglia cacciarmi per aver fatto troppe domande.»
Prof. Hillside: «Ascolta, ascolta, quello è solo un idota. Ogni anno prende di mira uno studente diverso. Alla fine non succede mai niente.»
Susan: «No, non parlo della politica dell'ospedale. Ci sono persone che vengono messe in coma.»
Prof. Hillside: «Stanno mettendo in coma le persone? Sai cosa ti direbbe tuo nonno in questo momento? Ti direbbe che nessun dottore vuole perdere un paziente e ogni dottore ne perde uno. Devi promettere a te stessa che imparerai da questo.»
Susan: «Non capisco, che vuole dire?»
Prof. Hillside: «Voglio dire che devi ricordarti che sei un medico. Hai la mente curiosa di un medico, usala. Usala per alleviare il dolore di migliaia di persone che verranno.»
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Dr. Nelson: «Dottor Bellows.»
Mark: «Dottor Nelson.»
Dr. Nelson: «La Wheeler qui ha chiuso.»
Mark: «Signore...»
Dr. Nelson: «Ha avuto accesso a cartelle cliniche riservate. Non mi interessa chi fosse suo nonno. L'amica è sospesa e anche la Wheeler deve andarsene. L'ho già detto all'amministrazione e ora mi aspetto il suo appoggio.»
Mark: «Signore, io...»
Dr. Nelson: «Mi fai dubitare di lei, Bellows. Non lo faccia più.»
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Susan: «Perché sono appesi?»
Mrs. Emerson: «Sono sospesi... mediante barre metalli inserite in modo indolore. La sospensione ci permette di inclinare e di ruotare il corpo per evitare che il sangue ristagni. So che all'inizio può essere sconvolgente, ma i nostri metodi sono stati approvati dall'AMA, dal CDC e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Sono ricoperti da una pelle artificiale che li protegge da infezioni e ferite. Stanno meglio di come starebbero in un ambiente ospedaliero normale. Nel caso ci sia il minimo segno di stimolazione, il computer ce lo notifica. Vede, non sono davvero vivi. Ma non sono neanche morti. Qualcuno deve pur occuparsi di loro.»
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Susan: «Dottor Ramirez? Salve. Posso farle un'altra domanda su Nancy Greenly?»
Dr. Dan Ramirez: «Non credo proprio.»
Susan: «Solo... in quale sala operatoria era? La cartella dice Sala Operatoria 3.»
Dr. Dan Ramirez: «Allora era quella. No, aspetti. La 3 è sulla sinistra. No, era una delle sale sulla destra.»
Susan: «Potrebbe essere la Sala Operatoria 8?»
Dr. Dan Ramirez: «Forse. Non lo so. Di sicuro non era la 3.»
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Susan: «In tutti e dieci i casi di coma, le operazioni erano state fatte nella sala 8. Poi hanno modificato le cartelle affinchè nessuno notasse la ricorrenza. Ho seguito una tubatura del gas dalla sala 8 al seminterrato. Non era collegata a nessuna bombola. Il sangue in tutti i pazienti aveva un colore rosso vivo.»
Mark: «Monossido di carbonio?»
Susan: «Dopo aver scelto il paziente, devono portar lì la bombola. Quindi la controllano a distanza e nè il medico, nè il chirurgo o l'anestesista sono a conoscenza.»
Mark: «Stai dicendo che scelgono i pazienti?»
Susan: «Li selezionano per marker genetici rilevati durante gli esami del sangue pre-operatori. Non riesco a capirne il motivo.»
Mark: «Ok. Beh, prova a pensarci. Il corpo umano è il laboratorio perfetto, giusto? Le sue funzioni sono interconnesse e impossibili da simulare. Penso che stiano eseguendo test su persone predisposte a certe malattie.»
Susan: «Già»
Mark: «Dobbiamo andare alla polizia.»
Susan: «Aspetta. Se diamo l'allarme troppo presto, distruggeranno tutto. Insomma penso che dobbiamo prima raccogliere più prove possibili.»
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«Susan..so che sei qui. Sento il tuo odore. Ginnie indossava una camicetta bianca e gonne di colori differenti. Mi sentite, classe? Classe... Classe... Classe...Classe... Classe...Ginnie. Quattrocento sogni. Li teneva in un diario. I sogni che faceva di notte, con date e orari. Lo portava con sè, in modo che i
suoi genitori non lo trovassero. E non permetteva a nessuno di leggerlo. Io lo volevo. Perchè volevo vedere se qualcuno di quei quattrocento sogni fosse come i miei. E così aspettai. Osservai la sua schiena. Osservai il suo reggiseno. Perchè sapevo che era solo questione di tempo. Un giorno le misi un sacco sulla testa e gliela fracassai con una pietra usata per delimitare il sentiero. Ebbi tutto il resto della giornata per sedermi e leggere il diario, prima che mi trovassero. E sai una cosa? I suoi sogni non erano poi tanto diversi dai miei. Erano perfino un po' monotoni. Dopo tutti questi anni, ricordo più le sue camicette bianche perfette, che uno qualsiasi dei suoi sogni.»
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Susan: «L'ospedale sta mandando in coma persone sane perchè sono adatte a uno studio.»
Mrs. Emerson: «Vedi, è per questo che secondo me il dorso della mano è una cattiva idea. In realtà io preferisco il cuoio capelluto, come si fa con i neonati.»
Susan: «Fate dei test su di loro? Lo...lo sanno? Le loro famiglie lo sanno?»
Mrs. Emerson: «Quando tornai dalla mia luna di miele la figlia di mia sorella, Teresa, si ammalò gravemente. La portarono all'ospedale e scoprirono che aveva la meningite spinale. Il pediatra disse che l'avremmo persa entro la mattina seguente. Io feci una promessa a Dio. Se avesse risparmiato la vita della mia piccola, di mia nipote Teresa, non gli avrei più chiesto nulla per me stessa, mai più. Quella notte la febbre di Teresa scese. E quando passarono uno, due e poi tre anni escoprì che io non ero in grado di concepire, di partorire un figlio mio, non mi lamentai mai. Nemmeno una volta. Perchè quella era la promessa che avevo fatto a Dio. Ora ho tutti i bambini che voglio. Proprio qui.»
Susan: «No...no, cosa sta facendo? Quei valori sono troppo alti, mi ucciderà.»
Mrs. Emerson: «No, no. Ci prenderemo molta cura di te. Cerca di rilassarti e presto fluttuerai. Fluttuerai via. Non sarai morta. Certo, non sarai nemmeno viva.»
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Prof. Hillside: «Ti abbiamo cercata dappertutto.»
Susan: «Non può farne parte.»
Prof. Hillside: «Parte? E' la mia invenzione. Mia e di tuo nonno. L'idea di creare tutto ciò è nata in conversazioni che iniziammo trent'anni fa. Non sono tanto ingenuo da credere che sarai in grado di capire che ciò che sto per farti è un complimento, ma tutto questo è tuo. E' la tua eredità.»
Susan: «Oh, no. Non sarà mai la mia eredità.»
Prof. Hillside: «Lo sai che 200 anni fa, i chirurghi, dovevano frugare nelle tombe e rubare i corpi per dissezionarli? Questi esemplari rappresentano un enorme progresso della conoscenza. Abbiamo la bioingegneria. Abbiamo le cellule staminali dei cordoni ombelicali. Nessuno comprende i costi finchè non vede i benefici.»
Susan: «Benefici? Questo è sacrificio umano.»
Prof. Hillside: «E' decisamente la parola giusta."Sacrificio".»
Susan: «Cosa state facendo qui?»
Prof. Hillside: «Quando gli esemplari cessano di essere produttivi, li priviamo dei loro tessuti e dei loro... organi vitali e delle loro... cornee e della loro... pelle. Continuano ad essere utili all'uomo...»
Susan: «E crede che questo giustifichi tutto?»
Prof. Hillside: «Non mi scuserò con te per quello che sto facendo. Non hai l'esperienza di vita per giungere alle conclusioni a cui sono arrivato io e tuo nonno. Quando hai passato la tua vita a discutere con i burocrati supplicandoli in ginocchio per avere gli ultimi cinque dollari di sovvenzione, allora potrai dirmi che dovremmo tornare indietro, a curare ossa rotte e tamponare ferite mortali alla testa. Oppure potrai dire che possiamo andare avanti.»
Susan: «Lei ha ucciso Sean Berman e Nancy Greenly, erano persone che conoscevo, con delle vite e persone che li amavano.»
Prof. Hillside: «E confesso di tenere a freno tali sentimenti, in modo da non farmi prendere la mano, ma il gregge deve essere abbattuto e selezionato, e noi dobbiamo perfezionare il genere umano. Sapevi che in questo edificio, in questo preciso istante, c'è una cura per l'Alzheimer e per il lupus? Questo non fa nessuna differenza? E saremo in grado di curare il cancro e il comune raffreddore e qualsiasi altra malattia. E ci sono voluti migliaia di anni per arrivare fino a qui. E ce ne vorrebbero altrettanti se io e tuo nonno non avessimo preso questa decisione. Questo non significa niente per te?»
Susan: «Lei è malato!»
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